A Compagna presenta "La Parola ai Giovani"
un’ iniziativa di Crescere in Compagnìa
Palazzo Ducale – Sala Borlandi
Anteprima, venerdì 17 aprile – ore 16,15
Venerdì pomeriggio avrà luogo l’anteprima di una serie di incontri che verranno organizzati nel corso del prossimo autunno – inverno presso la sala Borlandi della Società Ligure di Storia Patria a Palazzo Ducale. Le particolarità di questi appuntamenti, che di volta in volta verranno debitamente segnalati, saranno l’argomento trattato e l’età dei relatori, ovvero di giovani che stanno formando o hanno già completato la propria preparazione professionale nell’ambito dell’Università di Genova (studenti, ricercatori, laureandi, neo-laureati e dottorandi), sia in ambito scientifico che umanistico.
Partecipare a questi incontri sarà quindi non solo un modo di ascoltare le relazioni su argomenti di interesse da parte di giovani promesse della nostra città, ma anche di sentirci maggiormente vicini al mondo universitario cittadino, con l’occasione di recepirne gli ambiti di ricerca e di studio che gli sono propri.
Un modo di vedere assolutamente in linea alla profonda sensibilità che l’associazione A Compagna sta mostrando sempre più verso le nuove generazioni, creando occasioni e spazi di incontro dove i giovani possono esprimere e condividere i loro pensieri, le loro idee, i loro progetti.
Il pomeriggio di venerdì 17 aprile, a partire dalle ore 16,15, saranno con noi la dott.ssa ing. Francesca Viazzi, laureata in ingegneria edile, e la dott.ssa Stefania Menegatti che ha invece conseguito la laurea magistrale in architettura.
Francesca Viazzi, interverrà su: “L’oratorio di Sant’Agostino della Cella a Genova-Sampierdarena: rilievo digitale e indagini preliminari per un progetto di restauro”.
Stefania Menegatti, ci parlerà invece della “Guida al recupero del tessuto urbano di un borgo storico: Senarega. Analisi dello stato di conservazione e proposte di intervento”.
Di seguito riportiamo una breve sinossi dei due interventi.
Vi aspettiamo numerosi.
Titoli delle relazioni e brevi sinossi
“L’Oratorio di Sant’Agostino della Cella a Genova-Sampierdarena: rilievo digitale e indagini preliminari per un progetto di restauro”
a cura della dott.ssa ing. Francesca Viazzi
L’Oratorio di Sant'Agostino, piccolo edificio religioso situato all’interno del complesso di Santa Maria della Cella e San Martino, è uno dei più antichi manufatti genovesi ad oggi esistenti. Caratterizzato da grande valenza architettonica, storica e religiosa, ad oggi risulta purtroppo a molti sconosciuto: obiettivo di questa tesi è dunque la valorizzazione di questo interessante edificio, resa possibile tramite un approfondito processo di conoscenza del manufatto, dalla storia ad esso legata ai materiali e alle tecniche costruttive impiegate.
La realizzazione di un rilievo digitale e l’analisi del degrado e dei dissesti hanno permesso di individuare le potenzialità e le criticità dell’edificio e conseguentemente indicare e sviluppare delle proposte di intervento.
“Guida al recupero del tessuto urbano di un borgo storico. Senarega. Analisi dello stato di conservazione e proposte d’ intervento”
a cura della dott.ssa arch. Stefania Menegatti
Alcuni programmi di valorizzazione turistica hanno interessato il borgo di Senarega, in Valbrevenna, negli ultimi tempi. Tra questi va ricordato il progetto inserito nel più ampio piano "Terre di Castelli" della provincia di Genova che prevede il restauro conservativo del Castello (inaugurato il 22 novembre 2014), dell' Oratorio, la riqualificazione della piazza, dei percorsi pedonali (in via di realizzazione) nonché lo studio il piano colore degli edifici e il programma avviato dalla Libera Università di Bolzano. Quest' ultimo progetto prevede l'allestimento di un rifugio all' interno del castello con il potenziamento delle attività ad esso legate, appoggiando cosi la decisione della Provincia e il coinvolgimento dell'intero borgo nell’accoglienza dei turisti utilizzando le case inabitate. Gli interventi della provincia sui manufatti pertanto interessano in particolare gli edifici “esemplari” (Castello e Oratorio). Anche i manufatti di origine rurale e del mondo contadino hanno avuto origine intenzionale e hanno una dignità culturale e storica. Da qui l’ idea di proporre una sorta di manuale in cui vengono studiati i manufatti che compongono il tessuto urbano “povero” del borgo e in cui vengono fornite possibili proposte di restauro che non compromettano i caratteri e le tracce della storia costruttiva proprie degli edifici alle istituzioni o ai privati che vorranno attuarle. La tesi si inserisce nel raggio d'azione delle due proposte citate all’ inizio: gli edifici del borgo verranno resi agibili e funzionali e potranno essere impiegati per l'accoglienza dei turisti. In particolare si è analizzata l’epoca storica di ogni costruzione realizzando varie analisi (ad esempio: delle malte, dei mattoni, delle iscrizioni in facciata, dei differenti elementi architettonici presenti, delle funzioni attuali e passate) e confrontando alla fine i risultati ottenuti. L'elaborazione dei dati acquisiti consentirà di determinare quali elementi sia importante conservare e quali invece si possano modificare in un possibile restauro. Per ogni elemento costruttivo (muri, tetti, intonaci, scale, aperture ed infissi, ecc.) degli edifici e per i percorsi che attraversano il borgo sono state analizzate le tecniche e i materiali utilizzati per la costruzione, i fenomeni di degrado presenti con conseguenti proposte d'intervento per risolvere i problemi esistenti. L'invito al restauro è indicato nel rispetto del valore ambientale del borgo avvalendosi di materiali e tecniche appropriate privilegiando, nel limite delle possibilità, quelle convenzionali che sono state ormai quasi completamente dimenticate. È proposta una serie di possibili interventi, dall' azione meno invasiva a quella più profonda. Inoltre vengono affrontate questioni legate al comfort, all’efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale per quanto riguarda l'isolamento termico e l’illuminazione in dipendenza dal fatto che le costruzioni siano abitate in maniera saltuaria o permanente. Con questa guida non si é cercato di limitare la libertà progettuale dell’architetto o di colui che si occuperà degli eventuali interventi di recupero, ma si è concesso di esprimere la propria creatività definendo però un ambito all'interno del quale poter intervenire. Sarà poi compito del progettista impostare caso per caso, in maniera responsabile, decidendo come intervenire nello specifico e cercando di rispettare e valorizzare l’identità di questo piccolo borgo rurale.